L’Etiopia è un paese “in cammino” dove le strade sono sempre affollate di persone che si spostano a piedi, spesso con piccole greggi di capre o pecore, altre volte invece troviamo carretti trainati da muli o da cavalli carichi di varia mercanzia.

Nella stessa capitale, Addis Abeba, incontriamo processioni di donne che trasportano pesanti fascine di rami e foglie di eucalipto (di cui l’intero paese è ricco) da una delle colline della città fino alla zona del mercato, proprio accanto al Museo Nazionale.

Il Museo è l’orgoglio del paese: oltre ai vari reperti, sculture e utensili, vanta una serie di resti di scheletri di ominidi (quali la celebre Lucy) risalenti a tre milioni e mezzo di anni fa. Testimonianza ineluttabile che la storia dell’uomo è iniziata qui in Africa e in particolar modo in Etiopia.

Lasciato il traffico e il caos della grande città, ci spostiamo verso il Tana Lake: un’immenso lago, poco profondo ma così grande che non si vede l’altra sponda. Lo attraversiamo con un’imbarcazione a motore passando vicino alle piccole barche in papiro dei pescatori, arcaiche e simili a quelle degli antichi egizi dai quali traggono ispirazione e che ritroviamo anche nel lago Titicaca in Sudamerica.

La tranquillità del lago e soprattutto delle isole hanno spinto i monaci copti a costruire qui (in luoghi affascinanti e difficilmente raggiungibili) numerose chiese riccamente decorate. L’architettura è alquanto singolare, molto più simile ai tucul (le abitazioni degli abitanti locali) che non a chiese: hanno pianta circolare e sono costruite con fango e paglia, con tetti di materiale vegetali, con dimensioni molto più ampie di quelle delle case e al loro apice hanno una particolare croce etiope contornata da 6 uova di struzzo.  Ogni chiesa presenta un Sancta Sanctorum(il cui interno è accessibile solo ai religiosi) completamente dipinto con storie del nuovo e vecchio testamento o rappresentante la vita dei santi: una vera e propria Bibbia per il popolo.  I colori sgargianti e i connotati africani delle figure rappresentate rendono particolarmente originale il tutto, oltre al fatto di essere interamente immersi nel verde.

Uscendo dal lago, gli emissari creano le mitiche cascate di Tis Isat, ovvero le sorgenti del Nilo Azzurro, che si incontrerà poi col Nilo Bianco in Sudan. Il luogo suscita grande fascino anche grazie alla bella passeggiata che dobbiamo fare per raggiungere il punto panoramico, cosa che ci ricorda le gesta dei grandi esploratori ottocenteschi.

Continua…

 

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